👸 "The Queen is Dead segnò l’inizio della mia ossessione musicale" intervista a Giuseppina Borghese
Ho intervistato Giuseppina Borghese che con il suo A Manchester con gli Smiths – un walkabout musicale è stata uno dei “casi” letterario-musicali italiani del 2023
Ho il piacere di ospitare su Indie Riviera uno dei “casi” letterario-musicali italiani del 2023, sto parlando di Giuseppina Borghese autrice di A Manchester con gli Smiths – un walkabout musicale (Perrone Editore, collana Passaggi di Dogana). Nelle scorse settimane ho avuto la possibilità di scambiare qualche battuta con Giuseppina (e di togliermi qualche curiosità su uno dei miei libri preferiti del 2023) e l’ho trovata esattamente come un disco degli Smiths: profonda, divertente, arguta, originale, immediata e pop.
Ciao Giuseppina, benvenuta. Ho letto il tuo libro a inizio 2023 e ho iniziato a seguirti sui social. L'impressione che ho avuto è che sei costantemente in tour a presentare il tuo libro, un po' come fanno le rock star (e secondo me te lo meriti, perché è davvero un bel libro), ma quello che mi chiedo è: sembra che tu abbia sempre fatto questo, cosa faceva Giuseppina Borghese prima che uscisse il libro?
Ciao Francesco, no, non ho sempre fatto questo anche perché questo è il primo libro che pubblico, però sono una giornalista culturale quindi la scrittura è da sempre il mio lavoro, i tour per presentare il libro sono chiaramente una novità.
Ti aspettavi tutto questo entusiasmo in giro per l'Italia a proposito di un libro sugli Smiths o c'è qualcosa che ti ha stupito?
No, tutto questo entusiasmo attorno al libro è una cosa che non mi aspettavo, soprattutto non così tanto e così intenso, per tante ragioni diverse. Intanto perché la comunità smithsiana è sì una comunità fervente, però allo stesso tempo anche molto esigente, ma questo libro lo ha accolto con grande affetto (un grande piacere per me) e, dato anche più interessante, tante persone che degli Smiths sapevano poco o nulla si sono interessate a questo viaggio, del resto, il walkabout musicale è innanzitutto un libro di viaggio, una vera e propria guida.
E qui ci sta bene il primo pezzo, visto che sei l'ospite spetta a te la scelta della colonna sonora, quale pezzo vuoi che metta su e perché?
Il primo pezzo è Well I Wonder perché in questo momento mi trovo sotto la pioggia (Giuseppina ha risposto alle domande passeggiando sotto la pioggia, se c’è qualcosa di più smithsiano di questo fermatemi ora. N.d.a.) e mi sembra una canzone pertinente con questo momento.
Nel tuo libro fai spesso riferimento ad una persona che tu chiami "il ragazzo di The Queen is Dead" è lui che ti ha fatto conoscere gli Smiths, ma si capisce che rappresenta anche molto di più. La tua storia con questa persona sembra una sorta di libro nel libro. C'è un libro in cui racconti il rapporto fra te, gli Smiths e Manchester e un'altro libro in cui c'è il tuo rapporto con colui che citi come "il ragazzo di The Queen is Dead".
La domanda è: intanto se vuoi dirci qualcosa in più su questa doppia narrazione e se il fatto che tu lo chiami "il ragazzo " è una citazione a The Boy With The Thorn In His Side o sono io che vedo gli Smiths dappertutto?
Il libro è la storia di un viaggio ma anche la storia di un amore, due cose che spesso seguono dinamiche molto simili, l'innamoramento e il viaggio intendo. Il libro parte da una storia reale cioè da un regalo che ho ricevuto nel 2005 ovvero il disco The Queen is Dead che segnò l’inizio di questa mia ossessione musicale. Nel momento in cui ho firmato il contratto con la casa editrice sapevo bene che sugli Smiths non avrei avuto molto da aggiungere rispetto a tutto quello che era già stato scritto, l'unica cosa che invece mi interessava fare era raccontare la città dov'era cominciata questa storia musicale, all'interno di un contesto molto più ampio, che veniva prima di loro e negli anni a venire. Una città, Manchester, che in questi decenni è cambiata tantissimo, la prima città industriale del mondo che ha conosciuto tante cadute e altrettante risalite, un percorso simile a quello che ha seguito la coppia protagonista del libro. Un tempo dilatato che parte da Messina e mi piace che si concluda a Manchester nell'unico quartiere sopravvissuto bombardamenti della seconda guerra mondiale che è il quartiere medievale.
Mi piace anche la citazione che tu cogli di The Boy With the Thorn in His Side, tu vedi gli Smiths dappertutto ma di fatto anch'io, non era una citazione voluta però potrebbe tranquillamente esserlo.
Ok, è il momento di un altro pezzo, cosa mettiamo sul piatto e perché?
Il secondo pezzo che scelgo è Sheila Take a Bow che è un pezzo a me molto caro, danzereccio, in cui si evoca la figura di Shelagh Delaney una figura potente, femminile, che ha caratterizzato moltissimo le liriche di Morrissey e ritorna anche nel mio libro.
Quando ho conosciuto Morrissey solista, come artista intendo, è stato ad un festival internazionale. I Muse erano il gruppo di punta e prima di loro si esibiva Morrissey. Ecco, per tutta la sua performance Morrissey ha litigato con i fan dei Muse, letteralmente. Il pubblico era diviso fra i fan dell'uno e i fan degli altri. Esistono molte rivalità nel rock, basti solo pensare a Blur e Oasis ad esempio, ma Morrissey è lui contro tutti. Non conosco molti esempi in cui un artista sia così divisivo, Morrissey probabilmente o lo ami o lo odi. Come te lo spieghi?
Non conoscevo questo aneddoto, che trovo delizioso e assolutamente in linea con il personaggio, non credo che ci sia molto da spiegare questo è Morrissey, mi viene solo da ridere.
Eppure quando l'hai incontrato dal vivo non è andata affatto male. Cosa puoi dirci di quell'incontro da allora è cambiato qualcosa nel tuo rapporto con gli Smiths?
Credo moltissimo nel detto "never meet your myth", in quella igienica distanza tra l'essere umano e l'artista. L'incontro con Morrissey è stato tenero perché lo eravamo entrambi, intendo teneri. Di quell'incontro credo sia centrale la tenerezza, proprio come attitudine alla vita, quell'invincibilità di chi non vede mai il male intorno a sé
Da quello che ho capito seguendo il tuo tour promozionale in tutti questi mesi, sei una persona che difficilmente sta ferma, cosa bolle in pentola? Quali altri progetti hai per il futuro prossimo?
Sì il tour è durato tantissimo e contro ogni mia aspettativa, nel senso che nel momento in cui il libro è uscito ho cominciato a dire sì a tutti quelli che mi hanno invitato: festival, radio e librerie. Soprattutto tantissime librerie e forse questa è la cosa più bella di questo tour: aver conosciuto tanti librai e tante libraie meravigliose, quelle librerie indipendenti che sono proprio la linfa vitale di quella che è la letteratura di quello che è il mondo editoriale. Il tour come lo chiami tu è iniziato esattamente un anno fa e ora mi sto un po’ fermando anche perché non si può stare sempre in tour con il walkabout musicale, bisogna anche un po mollare le cose e ora sto curando altre idee, sempre su letteratura di viaggio, ma ancora sono molto nella fase di scrittura quindi non mi sbilancio
Quali sono i canali su cui è meglio seguirti per essere sempre aggiornati sulle tue uscite e le tue novità?
I canali dove potete seguirmi sono ovviamente i miei canali social, Instagram soprattutto e per quello che riguarda il walkout musicale anche i canali anche della casa editrice Perrone Editore.
Giuseppina grazie per queste risposte e per la tua cordialità, spero di poterti rivedere presto su questi lidi!
Grazie di cuore a Indie Riviera.